Un caso cromosomico

assolo

di Gyula Molnàr e Irene Vecchia
con irene Vecchia

sculture di Ilaria Comisso

Spettacolo vincitore Primo Premio del progetto Cantiere
Incanti- Rassegna Internazionale di Teatro di Figura
nell’ambito dell’iniziativa Grimmland. Märchenhaft. Da favola! del Goethe-Institut

La saga non tutta muore se tanti la spargono: è anch’essa un dio immortale.(Esiodo,763)”
Questa frase i fratelli Grimm citavano in apertura alla prima edizione della loro raccolta di fiabe popolari. Come il codice genetico è un’eredità che si tramanda nell’unicità degli individui, così la narrazione epica si sparge in giro e genera evoluzioni a spirale, trasmettendo informazioni necessarie dei popoli.

La misteriosa storia di una famiglia è avvolta alle cose non dette, segreti genetici, azioni incompiute, scelte più o meno inconsapevoli, puntini da unire che danno una forma; e gira e rigira tutto torna: What goes around comes around (o quello che semini quello raccogli). Nonni, genitori, figli, come somme e moltiplicazioni, quello che c’è stato e quello che c’è; che cosa ci sarà? Nessuno è responsabile per le carte che ci vengono date, la differenza dipende da come le giochiamo. Così un errore congenito che ostina a ripetersi, talvolta per errore può correggersi. C’è qualcosa di brutale e senza pietà nel libero arbitrio, o meglio c’è una speranza nella predeterminazione.

Riscrittura liberamente tratta da “Certe favole si capiscono troppo tardi” di Marcello Fois, che a sua volta ha rivisitato una fiaba dei fratelli Grimm “Il vecchio e il nipotino”, è rappresentata in scena da un’attrice sola con piccole statue come pastori e burattini.
Ambientata a Napoli, senza tempo, è una storia che tratta di eredità genetica e non. Il mistero che avvolge l’identità di una persona è una storia di cronaca, una storia da analizzare. È un’indagine sul destino, o un racconto di come il destino possa modificare. Gli indizi si susseguono per fare luce sulla vicenda di una giovane donna, a cui seguirà una giovane donna, sulla linea del tempo che avanza a spirale, come ogni cosa cresce in natura. Una straordinaria storia di gente comune.
Certe favole si sono sempre raccontate, per insegnare, per divertire, per spaventare, certe favole ci piacciono tanto e non sappiamo perché le vogliamo sentire sempre, certe favole no. Certe favole si capiscono più tardi, certe favole non si comprendono mai. Bhè meglio tardi!

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